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Sono Flavio Mestriner, campaltino da sempre!

Anche se il paese non è come si suol dire uno dei migliori esempi di crescita urbanistica gradevole, lo amo da sempre. A dispetto di coloro che non sanno conoscerlo in lungo ed in largo l’ho amato, prima con occhi fantasiosi di bambino, poi con quelli più curiosi e romantici di adolescente, oggi con quelli concreti di adulto e domani forse con quelli nostalgici di anziano.

 

Da sempre cerco di contribuire in qualche modo a renderlo più simpatico e vivo e di dimostrare anche ai miei stessi compaesani quanto siano belle e vivibili le nostre zone nonostante “l’assedio” di strade altamente trafficate.

 

Il piacere di praticare sport come il ciclismo ed il podismo, ovvero l’amore sviscerato verso la natura e la libertà del movimento, mi hanno reso consapevole di quanto sarebbe triste  non comprendere di avere a due passi da casa parchi, boschi, forti,  fiumi, canali, campagne ed un litorale lagunare che tutto il mondo ci invidia e non trovare la possibilità per godere di tante bellezze!

 

Disegnare un circuito da percorrere in serenità e sicurezza da soli o con la propria famiglia creando un collegamento tra queste attrattive?  Perché no?   

 

Questa è l’origine della MARATONELLA!

 

Nel gennaio del 2008, in preparazione della maratona di Treviso, partecipo con alcuni colleghi della CARIVE alla prima edizione della Belluno-Feltre, fantastica corsa podistica di 31 km il cui tracciato permette di godere di superbi panorami.

Ebbene il giorno dopo la corsa, consapevole del fatto che in preparazione della maratona di Venezia non esiste alcuna gara di tale lunghezza e conscio che le nostre zone sono di una impareggiabile bellezza, mi convinco che, qualora disegnassi un tracciato attendibile sotto l’aspetto tecnico, avrei potuto offrire una nuova diversa opportunità da inserire nel calendario delle corse venete.

 

E qui si fa strada l’idea della MARATONELLA!

 

“Troso di Campalto”: ecco la prima soluzione per collegarsi al grande parco di San Giuliano; ponte del parco, pista ciclabile e ponte ciclopedonale sul fiume Marzenego per raggiungere il bosco dell’Osellino; pista ciclabile in quartiere Pertini e la via poco trafficata dove c’è il Tribunale-Bunker per raggiungere il parco Albanese, percorsi in realtà fatti e rifatti durante le sedute di allenamento.

 

Ma i Boschi degli Ottolenghi, Franca ed il neonato Zaher? Come collegarli senza utilizzare l’auto o percorrere strade altamente trafficate?

La giusta soluzione è la cara vecchia campagna, o meglio i “caresoni” (ora detti più pomposamente capezzagne, ma calpestati chissà quante volte durante l’infanzia) che corrono lungo i canali di bonifica.

Ultimo grosso problema rimane l’attraversamento della famigerata SS14/bis meglio conosciuta come Martiri della Libertà, e qui devo ammettere ho un momento di sconforto e sto per lasciare perdere il progetto che tanto mi entusiasma, ma dopo un’ennesima ricognizione, prima del Natale del 2008….ecco, scovato! L’unico possibile corridoio che mette in comunicazione via Vallon con la nuova rotonda di Cà Solaro senza l’attraversamento fatidico è un “careson” che segue un canalotto di bonifica sotto il “cavalcaferrovia”.

Altro scoglio: si tratta di Proprietà Privata, ma la Società dei 300 Campi, il cui Consiglio di Amministrazione, presieduto dal signor Alfredo Favaretto, fin da subito sposa il progetto e concede il transito riconoscendo l’intento ecologico del progetto Maratonella di Campalto.

 

Quindi ricapitolando, ora posso giungere da Cà Solaro ai boschi tramite via Forte Cosenz, attraverso in sicurezza via Altinia laddove l’Istituzione Boschi e Grandi Parchi con la giusta sensibilità ha fatto installare un semaforo, per sbucare all’uscita del bosco di Zaher  sulla via di campagna di Cà Colombara, che più di un’arteria automobilistica di collegamento sembra un velodromo o una pista di mezzo fondo per podisti, altamente frequentata.

 

Confesso che per raggiungere Via Cà Colombara da Campalto attraverso “campi-caresoni”, gran merito e ringraziamento va al Consorzio Acque Risorgive che ci ha accompagnato in questo progetto facendoci seguire i canali di smaltimento idraulico e alle famiglie proprietarie dei terreni.

La famiglia Scaramuzza mi fa passare perfino attraverso il cortile della propria abitazione ed uscire dal cancello principale per facilitare l’accesso su via Ronconi.

E da qui, basta oltrepassare via Triestina, imboccare la viuzza di campagna Via Lazzareto, buttare un occhio dietro alla grande stazione del tram, fintantoché non si arriva al canale il cui argine in men che non si dica ci collega al famoso citato “velodromo”.

 

L’idea di accostare alla corsa anche un tracciato di minore lunghezza mi coglie sufficientemente preparato, in quanto da casa mia chissà quante volte ho percorso via Vallenari e attraversato poi la SS14bis sopra la passerella di ferro che collega via del Sorgo da Campalto a Bissuola.

L’unica cosa che ancor oggi mi crea un po’ di rammarico è l’inspiegabile rifiuto di uno dei proprietari di via del Sorgo a far passare i podisti. Peccato perché da via Gobbi sarebbe molto più semplice e sicuro raggiungere la passerella che sta proprio alla fine della strada.

 

Insomma dopo due anni circa di momenti di grande entusiasmo, incertezze, delusioni, dubbi sembra che il percorso che avevo nella zucca sia realizzabile.

 

Ora però ho bisogno di qualcuno che creda nel progetto e che mia dia man forte per portarlo avanti… ed è qui che trovo nella collega e maratoneta Antonella Cipriano un validissimo compagno di avventura. Lei, addetta alle Relazioni Esterne, Marketing ed Eventi, mette subito a disposizione, il suo tempo libero, la sua esperienza organizzativa, le sue conoscenze del tessuto amministrativo locale e sportivo ma soprattutto il suo entusiasmo.

 

Occorre innanzitutto creare un marchio ed un logo originale che possa essere facilmente ricordato:

ebbene riflettiamo, vogliamo fare una corsa da 26- 30 km allora no maratona perché =42km, no maratonina perché =21 km … MARATONELLA ecco il nome convenzionale per questo tipo di gara, che si forse è un po’ di parte, ma che male c’è?

 

Il MARCHIO: si ecco i 3 alberi, che rappresentano i 3 Boschi (Zaher, Ottolenghi e Osellino) e i 3 Parchi (Albanese, San Giuliano e Chiarin), escono da sotto i 3 ponti (sul Marzenego, su parco S. Giuliano e ponte del Passo) con adiacenti 3 torri merlate che simboleggiano i 3 forti (Cosenz, Carpenedo e Manin) che andiamo a lambire.

 

Nel novembre 2009 nasce un po’ in sordina il “Comitato Maratonella di Campalto” e si comincia a pianificare l’evento.

Ciò che vogliamo fare non ce l’abbiamo ancora chiaro, ma sappiamo molto bene, dall’esperienza maturata con la partecipazione a centinaia di gare diverse, che cosa dovremo assolutamente evitare. Ecco i primi punti fermi:

1-     corsa tecnica con chip e pettorale

2-     tracciato segnato nel migliore dei modi per evitare all’atleta la seppur minima esitazione

3-     cartelli segnaletici chilometrici e soprattutto ben visibili

4-     volontari segnalatori su tutto il percorso, istruiti anche sui dettagli della corsa

5-     ristori tendenti all’abbondanza

6-     evitare sprechi (bicchieri e non bottiglie)

7-     massima puntualità sia in “partenza” che nelle “premiazioni”

8-     logistica: evitare assembramenti e colli di bottiglia

9-     parcheggi ben accessibili, capienti e custoditi

10- servizi

 

Il presidente della Civica Culturale Pro Campalto Giacomin Giancarlo, e tutto il direttivo, accolgono con entusiasmo l’idea di creare il quartiere generale all’interno degli impianti sportivi di Via Tiburtina. E così anche il Campo Base è assicurato.

 

Il collega Luigi Gavioli, presidente del CSI di Venezia crede ciecamente nell’evento tanto da  supportarci con un grande spirito di collaborazione sia a livello personale che a livello di Federazione.

 

IL Circolo Dipendenti della CARIVE con la sezione Atletica ci sostiene in maniera importante grazie al presidente Paolo Piazzalonga che fin da subito capisce la valenza dell’evento.

 

Poi tutto il resto è cronaca attuale.

 

Insieme agli sponsor e alle decine di volontari che ci seguono in questa avventura  dimostriamo concretamente che

L’UNIONE FA LA FORZA” non è solo un proverbio e che IL VOLONTARIATO SUPERA QUALSIASI OSTACOLO!

 

La manifestazione è un successo, l’organizzazione tiene bene e il numero dei  partecipanti ci gratifica, ma sono soprattutto i giudizi positivi degli atleti che  lusingano e ci spronano a continuare in questa meravigliosa avventura. 

 

Il livello tecnico è elevato, basti pensare che il vincitore Alessandro MARIN dell’Atletica Ponzano G.R. Autotrasporti chiude con il tempo di  1:36:01 (media di  3’40’’ a km). Atleta che si è poi classificato al 43° posto assoluto alla 25^Venice  Marathon con un ottimo 2:38:29.

 

Ma è ora che viene il difficile, la prossima sfida sarà quella di migliorarci.

 

 

Sogno da realizzare: ufficializzare a livello comunale il percorso della MARATONELLA,

                                  per renderlo usufruibile tutto l’anno, corredandolo di cartelli direzionali,                    

                                  chilometrici ed informativi fissi.